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198208
IDG920904264
92.09.04264 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Vittorini Giuliano Stefano
La richiesta di patteggiamento come espressione di un "nolo contendere"
Nota a Cass. sez. I pen. 19 febbraio 1990
Cass. pen., an. 32 (1992), fasc. 1, pag. 107-111
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D68; D6136
Secondo la Cassazione, la sentenza che definisce il procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti ex artt. 444 e 448 c.p.p. non accerta la colpevolezza dell' imputato in ordine al reato addebitatogli e, pertanto, non e' inquadrabile tra le sentenze di condanna. L' A. svolge alcune considerazioni sulla portata dell' intervento del giudice nel procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p. La prassi giudiziaria ha finora considerato la richiesta dell' imputato quale confessione presunta o forma di ammissione di responsabilita'. L' A. rileva invece come l' istituto si differenzi dalla confessione e presenti invece notevoli affinita' con quello nordamericano della dichiarazione di "nolo contendere", ossia la manifestazione, da parte dell' accusato, della volonta' di rinunciare al dibattimento senza contestare l' accusa e senza affrontare il tema della colpevolezza e dell' innocenza, pur dichiarandosi disponibile a subire la sanzione.
art. 444 c.p.p. art. 448 c.p.p.
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