| 198269 | |
| IDG920904325 | |
| 92.09.04325 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Diddi Alessandro
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| Regime ed utilizzabilita' delle intercettazioni telefoniche ed
ordinanza di custodia cautelare nelle indagini preliminari
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| Nota a ord. GIP Paola, 28 novembre 1990
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| Giust. pen., s. 7, an. 97 (1992), fasc. 1, pt. 3, pag. 49-63
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6145; D68
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| L' ordinanza annotata dichiara non manifestamente infondata la
questione di costituzionalita' dell' art. 268 comma 5 c.p.p., che
consente al P.M. che abbia ottenuto l' autorizzazione a disporre
intercettazioni telefoniche o che abbia ricevuto la convalida delle
operazioni disposte in via d' urgenza attraverso la provocazione di
un provvedimento del giudice, di differire (non oltre la chiusura
delle indagini preliminari) il deposito del decreto del GIP ex art.
267 commi 1 e 2 c.p.p., delle registrazioni e dei verbali che, ex
art. 268 comma 2 c.p.p., devono riprodurre, anche sommariamente, il
contenuto delle comunicazioni intercettate. Secondo l' ordinanza,
attraverso questo meccanismo si verrebbe a comprimere il principio
costituzionale dell' inviolabilita' del diritto di difesa. Gli
elementi conoscitivi cosi' raccolti e sottoposti a segreto sono
infatti utilizzabili anche ai fini dell' applicazione di misure
cautelari. L' A. affronta la problematica della natura delle
intercettazioni telefoniche e del loro inquadramento nell' ambito dei
principi generali delle prove.
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| art. 24 comma 2 Cost.
art. 268 comma 5 c.p.p.
art. 291 comma 1 c.p.p.
art. 329 comma 1 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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