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198697
IDG921504753
92.15.04753 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Lopez Rita
Intercettazioni telefoniche, custodia cautelare e parita' delle armi
Nota a Cass. sez. VI pen. 5 dicembre 1990
Giur. it., an. 144 (1992), fasc. 5, pt. 2, pag. 309-312
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D6145
Cosi' l' A. riassume il contenuto della sentenza: chiamata a pronunciarsi sul ricorso proposto contro l' ordine di custodia in carcere disposto dal giudice per le indagini preliminari e poi confermato dal Tribunale della liberta' sulla base di risultanze emerse nel corso di intercettazioni il cui deposito era stato rinviato, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, affermando che la disciplina dettata dall' art. 268 comma 5 c.p.p. non interferisce ne' con le esigenze legate all' attivita' investigativa ne' tanto meno con il normale esercizio del potere cautelare in quanto l' obbligo di motivazione dei provvedimenti "de libertate" impone ma, nel contempo, si esaurisce con l' enunciazione "di quei soli elementi di natura sostanziale probatoria posti a base della misura... senza creare un diritto di conoscenza su tutto il materiale raccolto in sede di intercettazioni". L' A. espone i motivi di perplessita' che suscitano queste affermazioni della Cassazione.
art. 268 c.p.p.



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