| 200495 | |
| IDG930600142 | |
| 93.06.00142 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Moretti Laura
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| Licenziamento del lavoratore per sopravvenuta inidoneita' psicofisica
allo svolgimento delle mansioni assegnate
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| Osservazione a Cass. sez. lav. 24 giugno 1991, n. 7079
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| Giust. civ., an. 42 (1992), fasc. 10, pt. 1, pag. 2493-2495
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D747; D306132
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| Secondo la Suprema Corte, la sopravvenuta inidoneita' psicofisica del
lavoratore alle mansioni costituisce un' ipotesi di impossibilita'
sopravvenuta della prestazione che, se parziale, come nel caso di
specie, legittima il recesso ex art. 1464 c.c., ogni volta che il
datore di lavoro "non abbia apprezzabile interesse a ricevere (anche)
un adempimento (solo) parziale, salvo i casi di sospensione legale
del rapporto di lavoro". Il datore di lavoro non e' tenuto a
dimostrare l' impossibilita' di ricollocare utilmente il lavoratore
in azienda (salvo che tale obbligo sia espressamente previsto per
legge o in sede di contrattazione collettiva), ne' a farne
controllare l' idoneita' fisica ai sensi dell' art. 5 l. 300/1970.
Secondo l' A., le conclusioni non sono del tutto convincenti al di
fuori di un' ottica che vede il contratto di lavoro inserito a pieno
titolo tra quelli a prestazioni corrispettive.
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| art. 3 l. 15 luglio 1966, n. 604
art. 1464 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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