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200659
IDG930900306
93.09.00306 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Riccio Giuseppe
Errore di calcolo sui termini massimi di custodia cautelare ed errore di interpretazione: una equiparazione solo apparente
Nota a Cass. sez. V pen. 1 luglio 1991
Riv. it. dir. proc. pen., an. 35 (1992), fasc. 3, pag. 1181-1188
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D611; D61140
La Cassazione ha affermato che la natura incidentale del procedimento di controllo sul provvedimento de libertate non conferisce all' atto definitivo gli effetti preclusivi del giudicato. Percio', in caso di errore di calcolo dei termini di durata di custodia cautelare, legittimamente si assumerebbe un nuovo provvedimento che ripristinasse lo status detentionis. A questa situazione, sempre secondo la Corte, andrebbe equiparato il provvedimento di scarcerazione risultato da un' erronea interpretazione, che ugualmente si risolverebbe in una falsa valutazione del termine di custodia. L' A. ritiene che la Cassazione abbia ricavato da una serie di principi di indiscussa validita' delle conseguenze opinabili, possibili fonti di conseguenze pregiudizievoli in materia di liberta' personale dell' imputato.
art. 1 l. 22 aprile 1991, n. 133 art. 292 c.p.p. art. 303 c.p.p.
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