| 200692 | |
| IDG931500339 | |
| 93.15.00339 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Baldacci G.L.
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| Osservazione a Cass. sez. un. civ. 6 novembre 1991, n. 11853
ord. Pret. Milano 9 dicembre 1991
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| Foro it., an. 117 (1992), fasc. 9, pt. 1, pag. 2461-2466
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D4164; D4075; D304260
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| Le sezioni unite hanno risolto il contrasto verificatosi tra le
sezioni semplici relativamente alla questione se il vizio che inficia
la sentenza, nella cui intestazione il nominativo del magistrato non
tenuto alla sottoscrizione risulti diverso da quello indicato nel
verbale di udienza collegiale, dia luogo a nullita' assoluta oppure
ad errore materiale emendabile con il procedimento di correzione
previsto dagli artt. 287 e 288 c.p.c. Il contrasto giurisprudenziale,
che l' A. richiama unitamente alla normativa di riferimento, e' stato
risolto dalla pronuncia in commento, che riprende la tesi dell'
errore materiale, impiegando il concetto di presunzione, di cui
precisa la portata. Viene esaminato anche il caso sul quale si
pronunciano le due sentenze in epigrafe, riguardante la
legittimazione attiva all' azione di spoglio per l' ipotesi in cui,
giusta il disposto dell' art. 1168 comma 2 c.c., questa sia esperita
dal detentore del bene, che non sia tale per ragione di ospitalita' o
servizio.
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| art. 132 c.p.c.
art. 276 c.p.c.
art. 287 c.p.c.
art. 288 c.p.c.
art. 1168 comma 2 c.c.
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