| 201173 | |
| IDG930600820 | |
| 93.06.00820 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Capo Luigi
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| La condanna della p.a. ad un "facere" nel procedimento di repressione
della condotta antisindacale, secondo la legge n. 146/90
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| Nota a Pret. Roma 11 novembre 1991
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| Dir. lav., an. 66 (1992), fasc. 3-4, pt. 2, pag. 273-281
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D71103; D762; D451
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| Con il decreto in esame e' stata dichiarata l' antisindacalita' del
comportamento dell' amministrazione dello Stato la quale ha regolato
unilateralmente, con d.p.c.m. 191/1991, i criteri per la mobilita' d'
ufficio dei dipendenti in esubero degli Enti locali dissestati, in
difetto dell' intesa con le confederazioni sindacali maggiormente
rappresentative sulla base dell' art. 1 comma 11 l. 554/1988. Il
Pretore ha individuato in questa norma una posizione di vero e
proprio diritto soggettivo delle confederazioni sindacali a
partecipare all' individuazione dei criteri di mobilita', diritto
soggettivo rientrante fra quelli indicati dall' art. 7 l. 146/1990 e,
come tale, tutelabile con il procedimento ex art. 28 l. 300/1970.
Riassunti cosi' i termini del procedimento, l' A. lo sottopone a
critica con riguardo sia alla possibilita' di condannare la p.a. ad
un "facere" in sede di procedimento ex art. 28 cit., sia alla stessa
ammissibilita' della condanna in futuro come strumento di repressione
della condotta antisindacale.
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| art. 28 l. 20 maggio 1970, n. 300
art. 1 comma 11 l. 29 dicembre 1988, n. 554
art. 7 l. 12 giugno 1990, n. 146
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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