| Il saggio rileva una generale tendenza della giurisprudenza
costituzionale a ratificare, mediante importanti pronunzie di
rigetto, le scelte di fondo del legislatore repubblicano, con un
effetto di razionalizzazione successiva che finisce per rafforzare le
linee essenziali dell' ordinamento esplicitandone i presupposti
costituzionali. Secondo l' A., risponde alla medesima logica anche la
rimozione, mediante pronunzie di accoglimento, di alcune incoerenze,
interne al sistema, sicche' la Corte si presenta sovente piu' che
come un gendarme, come un assistente del legislatore, completandone
consapevolmente l' opera. Queste affermazioni vengono verificate
attraverso l' esame analitico della giurisprudenza piu' recente nelle
diverse aree (diritti sindacali in azienda, autonomia collettiva,
poteri datoriali, tutela della persona), nel mentre solo le pronunzie
in materia previdenziale sembrano distaccarsi dal quadro cosi'
delineato.
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