| 201311 | |
| IDG930600958 | |
| 93.06.00958 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Caro Michele
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| Divieto di licenziamento per compiuto comporto e mansioni assegnate
all' invalido
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| Nota a Trib. Roma 18 luglio 1991
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| Riv. it. dir. lav., an. 11 (1992), fasc. 4, pt. 2, pag. 878-880
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D730; D7446
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| Secondo il principio affermato dalla sentenza annotata "il lavoratore
invalido puo' essere licenziato per compiuto comporto laddove la
colpa del datore nella causazione della malattia debba escludersi,
mancando la prova dell' adibizione dell' individuo stesso a mansioni
incompatibili con le sue condizioni fisiche". L' A. approfondisce la
questione, richiamando la giurisprudenza che afferma la detraibilita'
del periodo di comporto dei giorni di assenza per malattia causata da
mansioni incompatibili con lo stato di invalidita'. Nel caso deciso,
pero', il Tribunale, escluso il nesso causale tra insorgenza ed
aggravamento della malattia (e conseguenti assenze) e condizioni di
lavoro, ha ritenuto legittimo il licenziamento per superamento del
periodo contrattuale di comporto.
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| art. 10 l. 2 aprile 1968, n. 482
art. 20 l. 2 aprile 1968, n. 482
art. 2087 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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