| 201881 | |
| IDG930601528 | |
| 93.06.01528 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Marazza Simona
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| Ancora sul trasferimento per motivi disciplinari
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| Nota a Cass. 13 novembre 1991, n. 12088
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| Dir. lav., an. 66 (1992), fasc. 6, pt. 2, pag. 412-419
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D7406; D745
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| La sentenza ribadisce l' orientamento ormai consolidato, secondo il
quale lo "ius variandi" e' correttamente esercitato anche quando,
ferma restando l' equivalenza delle mansioni, il lavoratore venga
adibito ad un' attivita' che, al contrario di quella precedentemente
svolta, non sia caratterizzata da poteri di autorita' e di controllo
nei confronti di altri lavoratori. Per quanto riguarda il
trasferimento disciplinare, la sentenza, pur confermando la
possibilita' e la rilevanza di una duplice valenza (oggettiva e
soggettiva) di uno stesso comportamento del lavoratore, non pone un'
alternativa tra il trasferimento e la sanzione disciplinare. Afferma,
invece, che il disposto trasferimento non esclude l' esercizio del
potere disciplinare, potendo essere irrogata una sanzione
disciplinare e, contestualmente, disposto il trasferimento del
lavoratore. Secondo l' A. questa soluzione merita consenso.
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| art. 7 l. 20 maggio 1970, n. 300
art. 2103 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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