| 201891 | |
| IDG930601538 | |
| 93.06.01538 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Lo Cascio Giovanni
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| Oggetto del giudizio di opposizione a stato passivo fallimentare e
privilegio del credito dell' agente
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| Nota a Cass. 5 settembre 1992, n. 10241
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| Giust. civ., an. 43 (1993), fasc. 1, pt. 1, pag. 48-52
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D31362; D305700
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| La prima questione affrontata e' se nel giudizio di opposizione allo
stato passivo il creditore possa far valere una diversa connotazione
del credito insinuato in sede di verifica, in particolare la natura
prededucibile di esso. La Cassazione ha negato tale possibilita',
perche' la tutela creditoria concorrente ne verrebbe limitata. L' A.
ritiene invece che la ragione del divieto si fondi piuttosto, come in
precedenza affermato dalla stessa Corte, sul fatto che nel
procedimento di opposizione deve ritenersi precluso qualsiasi
mutamento nel petitum e nella causa petendi della domanda introdotta
in sede sommaria. L' ulteriore tema d' indagine della Cassazione
riguarda il riconoscimento della prelazione del credito dell' agente
ex art. 2751 bis c.c., quando questi sia una societa' di capitali. L'
A. richiama l' ampio dibattito insorto in proposito e le opposte
soluzioni che ne sono scaturite.
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| art. 2751 bis n. 3 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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