| 201901 | |
| IDG930601548 | |
| 93.06.01548 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Pilati Andrea
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| "Jus variandi" e obbligo di adeguata motivazione
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| Nota a Cass. 10 marzo 1992, n. 2889
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| Giust. civ., an. 43 (1993), fasc. 1, pt. 1, pag. 201-206
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1435; D14354; D740
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| La sentenza in epigrafe s' inserisce nell' orientamento, inaugurato
dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 103/1989, espressamente
citata in motivazione, che applica il principio della parita' di
trattamento fra i lavoratori al fine di limitare gli spazi di
discrezionalita' dell' imprenditore nell' amministrazione dei
rapporti di lavoro. La sentenza in commento costituisce un esito
significativo della pronuncia della Corte Costituzionale citata,
stabilendo l' obbligo per il datore di lavoro di motivare
adeguatamente le decisioni e le scelte discrezionali compiute nell'
organizzazione della propria attivita', al fine specifico di un
controllo della necessaria coerenza degli atti imprenditoriali con il
canone di ragionevolezza e con il principio costituzionale di pari
dignita' sociale fra tutti i lavoratori.
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| art. 41 Cost.
l. 17 maggio 1985, n. 210
art. 2103 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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