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202076
IDG930901723
93.09.01723 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Calvanese Ernesto, Cavallari Giorgio
Omicidio e depressione: indagine su un gruppo di soggetti depressi autori di omicidio o tentato suicidio
Rass. It. Crim., an. 3 (1992), fasc. 1, pag. 25-48
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51850; D59
Gli AA (esaminata una casistica reperita presso l' archivio peritale della Cattedra di Antropologia criminale dell' Universita' di Milano, costituita da 30 casi di autori di omicidio o tentato suicidio riconosciuti affetti da quadri distimici) dopo una analisi della letteratura in argomento, sono giunti alle seguenti conclusioni. Alta e' risultata la presenza di quadri di depressione maggiore, sia con complicazioni di natura melanconica che psicotiche. Sul piano della tipologia predisposta si sono evidenziati soprattutto casi di depressione reattiva (non correlata quindi alla messa in atto del reato), di omicidio "pietatis causa", di omicidio senza tentativo di suicidio da parte dell' autore del delitto. Si e' inoltre rilevata una scarsa significativita' dell' eutanasia e la totale assenza di casi di omicidio-suicidio legati a situazioni di realta' particolarmente ostili e invivibili. Sul piano dell' imputabilita', si e' potuta riscontrare un' elevata presenza di compromissione della capacita' di intendere e di volere, mentre gli indici di pericolosita' sociale si sono mantenuti su livelli relativamente bassi. Scaturisce significativamente dalla ricerca la dimensione "affettiva" e "familiare" delle fattispecie considerate: direzione questa che sottende la circostanza che assai frequentemente le vittime dei reati dei depressi siano i familiari, ovvero altre persone emotivamente significative. Particolarmente indicativo in tal senso e' apparso il numero dei figlicidi.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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