Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


202671
IDG930902318
93.09.02318 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bortorotta Francesco
Mezzi di prova disposti d' ufficio dal giudice e principi accusatori
Arch. Nuova Proc. Pen., an. 3 (1992), fasc. 1, pag. 9-11
D6215
Evidenziato il carattere eccezionale residuale del potere del giudice in tema di indicazione dei mezzi di prova, l' art. 507 c.p.p., che prevede uno dei casi in cui il giudice assume tale potere, e' forse il piu' insidioso per il sistema accusatorio a cui si ispira il codice di procedura penale, anche se l' applicabilita' di tale articolo e' vincolata al presupposto dell' assoluta necessita' per l' assunzione di nuovi mezzi di prova. L' esperienza processuale maturata ha dimostrato quanto elasticamente questi presupposti siano interpretati. L' A. procede, quindi, ad una disamina dei requisiti di applicabilita' dell' art. 507 c.p.p., stabilendo, prima, che cosa dovrebbe intendersi per "nuovo mezzo di prova" e per "assolutamente necessario" e prospettando, poi, un' interpretazione da ritenersi piu' fedele ai principi del processo accusatorio.
art. 507 c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



Ritorna al menu della banca dati