| 202719 | |
| IDG930902366 | |
| 93.09.02366 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Polvani Michele
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| Associazione per delinquere ad "abolitio criminis" dei delitti-scopo
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| Cass. pen., an. 32 (1992), fasc. 10, pag. 2510-2515
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D5131; D5001
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| Viene affrontato il tema dei rapporti tra il delitto di associazione
per delinquere e l' intervenuta abrogazione della fattispecie di
reato la cui commissione costituisce lo scopo del reato associativo.
Dallo svolgimento di una serie di argomenti, l' A. ricava quale sia
l' effetto dell' abolizione del reato-scopo sul delitto di
associazione a delinquere finalizzato alla perpetrazione di tali
reati. "La successiva abolitio sembra un posterius del tutto
irrilevante che non elimina l' ormai consumata lesione dell' autonomo
diritto collettivo che la legge sia da tutti egualmente rispettata e
che gli individui non si costituiscano in sodalizi per aggredirla. Il
capoverso dell' art. 2 c.p. sarebbe allora applicabile solo ai fatti
concreti riconducibili allo schema astratto di reati che tali piu'
non sono secondo una legge posteriore che abbia sancito il perduto
interesse dell' ordinamento alla tutela penale di un determinato
interesse, mentre la concreta condotta associativa dovrebbe essere
valutata riconducendola alla dimensione normativa del tempo nel quale
essa ebbe a verificarsi, al fine di stabilirne il carattere
delittuoso".
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| art. 2 c.p.
art. 416 c.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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