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| IDG930602924 | |
| 93.06.02924 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ricciardi Angelo
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| L' art. 1229 c.c. e le limitazioni legali della responsabilita'
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| Nota a C. Cost. 17 marzo 1988, n. 303
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| Rass. Dir. Civ., (1992), fasc. 3, pag. 571-590
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D3053; D16; D18130
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| Con la sentenza in epigrafe la Corte Costituzionale ha dichiarato l'
illegittimita' degli artt. 6, 28, 48 e 93 d.p.r. 156/1973 (t.u. delle
disposizioni legislative in materia postale, di bancoposta e di
telecomunicazioni) nella parte in cui dispongono che l'
amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni non e' tenuta al
risarcimento dei danni di cui all' art. 28 cit. in caso di perdita o
manomissione di raccomandate. La Corte Costituzionale ha affermato
che il servizio postale si configura come un' impresa gestita dallo
Stato in regime di monopolio, e poiche' ex art. 43 Cost. tutti i
servizi pubblici essenziali devono essere organizzati e gestiti in
forma d' impresa, ossia con criteri di economicita', i rapporti con
gli utenti si configurano come di natura contrattuale,
fondamentalmente soggetti al regime del diritto privato. Con questa
considerazione risulta incompatibile la presenza di norme che pongono
limitazioni al regime ordinario di responsabilita' per inadempimento.
La responsabilita' contrattuale ex art. 1218 c.c., osserva l' A.,
costituisce la regola generale: solo il legislatore puo' autorizzare
eventuali deroghe, che possono essere valide solo in presenza della
colpa (non anche del dolo).
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| art. 6 d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
art. 28 d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
art. 48 d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
art. 93 d.p.r. 29 marzo 1973, n. 156
art. 1229 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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