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| IDG930602936 | |
| 93.06.02936 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Rossi Maria Gabriella
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| Recenti "disorientamenti" giurisprudenziali in tema di fallimento e
piccolo imprenditore
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| Nota a C. Cost. 13 dicembre 1989, n. 570
App. Lecce sez. I 27 settembre 1990, n. 93
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| Rass. Dir. Civ., (1992), fasc. 4, pag. 844-859
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D313; D3115
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| Riguardo alla pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato
l' illegittimita' dell' art. 1 comma 2 r.d. 267/1942 nella parte in
cui fissa in lire 900 mila il limite di capitale investito per l'
individuazione del piccolo imprenditore, l' A. propone alcuni spunti
utili all' individuazione, in sede di auspicabile intervento
legislativo, di un criterio "certo" e "adeguabile" in ordine alla
qualificazione dei soggetti non esclusi dalla procedura fallimentare.
La pronuncia della Corte d' Appello di Lecce, che fa seguito alla
sentenza della Corte Costituzionale in rassegna, ha stabilito che
"per valutare le dimensioni di un' impresa, oltre ai criteri forniti
dall' art. 2083 c.c., ..., l' entita' delle passivita', il volume
degli affari e dei rapporti commerciali ed i tipi di prodotti che ha
ad oggetto l' attivita' svolta dall' imprenditore, puo' valere a
qualificare quest' ultimo quale piccolo o non piccolo ed
assoggettarlo o meno alle procedure concorsuali".
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| art. 1 comma 2 l. fall.
l. 20 ottobre 1952, n. 1375
art. 2082 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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