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| IDG930602950 | |
| 93.06.02950 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| La Porta Ubaldo
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| Infermita' di mente, capacita' di agire e regime probatorio
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| Rass. Dir. Civ., (1993), fasc. 1, pag. 192-204
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D300002; D4052; D30280
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| La sentenza in epigrafe, osserva l' A., si colloca nel consolidato
orientamento giurisprudenziale secondo il quale nel caso di cui all'
art. 591 n. 3 c.c., e piu' in generale di quello di cui all' art. 428
c.c., occorre distinguere tra infermita' tipica, permanente o
abituale, e infermita' a carattere intermittente. Secondo la sentenza
in commento, poiche' "lo stato d' incapacita' costituisce la regola e
quello d' incapacita' l' eccezione, si ha l' inversione dell' onere
della prova solo quando il soggetto che impugna il testamento
dimostra l' esistenza di uno stato d' infermita' mentale permanente
nel testatore". L' A. condivide la pronuncia, sottolineando pero' la
necessita' di un' esatta comprensione della rilevanza dell'
allegazione di indizi concernenti l' incapacita' del soggetto prima e
dopo la redazione dell' atto, per non compromettere l' intero sistema
della capacita'-incapacita' disegnato dal nostro ordinamento.
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| art. 591 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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