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203480
IDG930803127
93.08.03127 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pugiotto Andrea
Dottrina del diritto vivente e ridefinizione delle sentenze additive
Comunicazione al seminario sul tema: "Corte Costituzionale e altri poteri dello Stato", Perugia, 22-23 maggio 1992
Giur. cost., an. 37 (1992), fasc. 5, pag. 3672-3711
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D021430
(Sommario: - L' attualita' del tema. - I problemi dell' ammissibilita' e dell' efficacia delle sentenze additive. - L' omissione legislativa "come" norma vivente. Il giudizio di costituzionalita' su omissioni e' ammissibile e va incanalato entro i binari del sindacato su norme applicate. - L' effetto erga omnes del profilo ablatorio che caduca la norma vivente. L' effetto solo persuasivo dell' integrazione normativa indicata dalla Corte: essa si imporra' se accolta e tradotta dai giudici in nuovo diritto vivente. - Analisi comparata delle diverse posizioni dottrinali in tema di sentenze additive: a) le tesi che convergono, negli esiti finali, con l' ipotesi proposta (Picardi, Zagrebelsky, Mortati, Falzea, Lavagna); b) le tesi che divergono dall' ipotesi proposta per la differente determinazione dell' oggetto delle pronunce additive (Delfino, Duni, Ruggeri, Montesano); c) altre tesi non concordanti, sotto profili eterogenei, con l' ipotesi proposta (Silvestri, Lubrano, Pizzorusso); d) la tesi della "legislazione a rime obbligate": differenze con l' ipotesi proposta sul piano della struttura, degli effetti e dell' uso delle sentenze additive. - Il seguito nella giurisprudenza ordinaria dei dispositivi additivi. I giudici come "portieri" ed "uscieri" del sindacato di costituzionalita'. - Il valore programmatico delle sentenze nn. 295 e 421 del 1991 della Corte Costituzionale. - Le concrete conseguenze della tesi proposta su alcuni controversi orientamenti della giurisprudenza costituzionale: a) eliminazione "alla radice" di possibili contrasti tra Corte e giudici a seguito di dispositivi additivi; b) una possibile soluzione al problema delle c.d. sentenze additive di prestazione; c) critica alla pretesa della Corte, a pena d' inammissibilita', che il giudice a quo indichi il "verso" dell' addizione richiesta, una possibile lettura alternativa della ratio di tale orientamento; d) critica alla dichiarazione d' inammissibilita' per l' assenza di rima obbligata, pur in presenza dell' incostituzionalita' della disposizione impugnata. - Un appunto conclusivo (con rinvio))
art. 136 Cost.
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