Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


203521
IDG930903168
93.09.03168 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ferraro Angelo
Osservazioni in tema di successione di norme regolanti la competenza, con particolare riguardo alla modifica della competenza a conoscere dei delitti contro la pubblica amministrazione
Nota a Cass. sez. I pen. 6 luglio 1992
Cass. pen., an. 33 (1993), fasc. 2, pag. 332-334
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D511; D60210
L' affermazione di principio contenuta nella massima tratta dalla sentenza annotata si conforma all' orientamento espresso dalle sezioni unite penali con sentenza del 3 febbraio 1990, secondo cui anche in materia di competenza trova applicazione il principio "tempus regit actum". Tale assunto puo' essere condiviso sotto il profilo della compatibilita' con l' art. 25 comma 1 Cost. solo se si accoglie l' interpretazione che di tale norma ha dato la Corte Costituzionale, in base alla quale il principio del giudice naturale precostituito per legge "viene rispettato quando la legge, sia pure con effetto anche sui processi in corso, modifica in generale i presupposti o i criteri diretti ad individuare il giudice competente...". Tale interpretazione non e' pero' condivisa da tutta la dottrina. Nella fattispecie in esame (modifica della competenza a conoscere del delitto di cui all' art. 328 c.p., in seguito all' entrata in vigore della l. 86/1990, che ha trasferito dal Pretore al Tribunale la competenza a conoscere di vari delitti contro la p.a.) l' A. si chiede se la problematica relativa alla determinazione del giudice competente non travalichi addirittura, nelle implicazioni di carattere costituzionale, il disposto dell' art. 25 Cost., venendo ad interessare i principi di cui all' art. 3 Cost.
art. 25 Cost. art. 16 l. 26 aprile 1990, n. 86 art. 19 l. 26 aprile 1990, n. 86 art. 328 c.p. art. 6 c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



Ritorna al menu della banca dati