| 203544 | |
| IDG930903191 | |
| 93.09.03191 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ferraro Angelo
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| Trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato: "difficolta'"
applicativa di un rito "semplificato"
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| Nota a Cass. sez. V pen. 14 novembre 1991
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| Cass. pen., an. 33 (1993), fasc. 3, pag. 592-595
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D62; D68
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| La sentenza annotata affronta una rilevante questione interpretativa
in materia di giudizio abbreviato, risolvendola col ritenere che nel
caso regolato dall' art. 452 c.p.p. il P.M. puo' richiedere ulteriori
indagini, dovendo considerarsi ingiustificato il dissenso da lui
espresso in ordine alla richiesta di rito abbreviato motivata dalla
necessita' di esperire gli accertamenti richiesti dal P.M. stesso,
con possibilita' per il giudice di applicare comunque la riduzione di
pena di cui all' art. 444 comma 2 c.p.p. Di tale questione
ermeneutica si e' occupata la Corte Costituzionale (sentenza n.
187/1992). L' A., rilevato come la problematica de qua sia
suscettibile di una pluralita' di soluzioni "non costituzionalmente
obbligate", auspica un esame complessivo da parte della Corte
Costituzionale, che dia una piu' ampia risposta al fine di ricondurre
l' istituto a piena sintonia con i principi costituzionali.
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| art. 438 c.p.p.
art. 440 c.p.p.
art. 452 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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