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| IDG930703816 | |
| 93.07.03816 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Cappiello Icilio
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| Esegesi e ambito di applicazione dell' art. 43 della legge 3 maggio
1982, n. 203
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| Nota a Cass. sez. III civ. 6 marzo 1992, n. 2687
Cass. sez. III civ. 23 marzo 1991, n. 3157
App. Potenza 27 febbraio 1991
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| Dir. Giur. Agr., an. 1 (1992), fasc. 6, pt. 2, pag. 344
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D914
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| La sentenza della Corte d' Appello di Potenza in epigrafe ammette che
l' indennizzo per "risoluzione incolpevole" del contratto di affitto
ex art. 43 l. 203/1982 possa essere riconosciuto al concessionario
anche nel caso di perdita (incolpevole) della capacita' lavorativa.
La sentenza n. 2687 della Cassazione ammette che a reclamare l'
indennizzo siano gli eredi dell' affittuario defunto, ancorche' non
in possesso dei requisiti a porli in grado di proseguire il rapporto.
La sentenza n. 3157 della Cassazione, invece, si pone in contrasto
con entrambe le interpretazioni dell' art. 43 cit. Evidenziate le
problematiche esegetiche relative alla dizione "risoluzione
incolpevole" dell' art. 43, l' A. ritiene piu' corretta l'
interpretazione restrittiva operata dalla sentenza n. 3157.
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| art. 43 l. 3 maggio 1982, n. 203
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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