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Documento


204193
IDG930803840
93.08.03840 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Caianiello Vincenzo
Premesse storico culturali dell' ordinamento delle autonomie locali e del potere statutario (Legge n. 142 del 1990)
Diritto e societa', (1993), fasc. 1-2, pag. 1-111
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D1420; D03; S7415
L' A., muovendo dalla considerazione che il problema delle Autonomie locali costituisce il "caso di coscienza" dello Stato unitario, ribadisce un concetto gia' espresso in un precedente saggio secondo cui la scelta accentratrice, operata al momento dell' unita' del Paese, fu storicamente necessitata dalle condizioni del Mezzogiorno che imponevano un forte potere centrale, per evitare il rischio di spinte centrifughe che avrebbero vanificato le lotte del Risorgimento. Nel saggio viene percio' posto in evidenza, anche alla luce delle esperienze europee, come quella inglese, quella francese e quella tedesca, che rispetto all' uno o all' altro tipo di ordinamenti, quello accentrato e quello spiccatamente autonomistico, non sia possibile esprimere giudizi di valore in assoluto, presentando ciascuno luci ed ombre in relazione alle contingenze, alla tradizione, all' evolversi degli eventi. Scelte e tendenze, dunque, che, anche alla luce del travaglio di pensiero che le ha accompagnate e che vengono accuratamente passate in rassegna dall' A., non possono mai ritenersi irreversibili, in quanto il consenso per le istituzioni e' certamente piu' intenso quanto piu' esse si adeguino alle esigenze del corpo sociale. Questo e' l' aspetto positivo che viene colto nell' ordinamento delle Autonomie locali di cui alla l. 142/1990, che, ad avviso dell' A., costituisce il momento conclusivo del processo unitario, per il ruolo che viene oggi riconosciuto alle istituzioni locali secondo il dettato costituzionale, non come condanna del passato, perche', come chiarisce l' A. la storia segue itinerari che vanno "storicizzati". La legge predetta vuole invece mettere a frutto le esperienze precedenti mostrandosi aperta a nuove prospettive, come quella dell' integrazione europea, che escludono di poter ormai rimettere in discussione l' assetto unitario del Paese che si tende anzi ad arricchire con l' apporto piu' incisivo degli istituti autonomistici. Una conquista dunque che fa leva anche sul potere statutario concesso agli Enti locali, volendosi cosi' rinverdire le piu' antiche tradizioni autonomistiche e spingere le collettivita' locali alla ricerca delle loro identita', della loro cultura, delle loro vocazioni, e favorire cosi' una piu' accentuata coesione del quadro unitario nel contesto europeo.
art. 128 Cost. l. 8 giugno 1990, n. 142 l. 7 agosto 1990, n. 241
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