| L' A., muovendo dalla considerazione che il problema delle Autonomie
locali costituisce il "caso di coscienza" dello Stato unitario,
ribadisce un concetto gia' espresso in un precedente saggio secondo
cui la scelta accentratrice, operata al momento dell' unita' del
Paese, fu storicamente necessitata dalle condizioni del Mezzogiorno
che imponevano un forte potere centrale, per evitare il rischio di
spinte centrifughe che avrebbero vanificato le lotte del
Risorgimento. Nel saggio viene percio' posto in evidenza, anche alla
luce delle esperienze europee, come quella inglese, quella francese e
quella tedesca, che rispetto all' uno o all' altro tipo di
ordinamenti, quello accentrato e quello spiccatamente autonomistico,
non sia possibile esprimere giudizi di valore in assoluto,
presentando ciascuno luci ed ombre in relazione alle contingenze,
alla tradizione, all' evolversi degli eventi. Scelte e tendenze,
dunque, che, anche alla luce del travaglio di pensiero che le ha
accompagnate e che vengono accuratamente passate in rassegna dall'
A., non possono mai ritenersi irreversibili, in quanto il consenso
per le istituzioni e' certamente piu' intenso quanto piu' esse si
adeguino alle esigenze del corpo sociale. Questo e' l' aspetto
positivo che viene colto nell' ordinamento delle Autonomie locali di
cui alla l. 142/1990, che, ad avviso dell' A., costituisce il momento
conclusivo del processo unitario, per il ruolo che viene oggi
riconosciuto alle istituzioni locali secondo il dettato
costituzionale, non come condanna del passato, perche', come
chiarisce l' A. la storia segue itinerari che vanno "storicizzati".
La legge predetta vuole invece mettere a frutto le esperienze
precedenti mostrandosi aperta a nuove prospettive, come quella dell'
integrazione europea, che escludono di poter ormai rimettere in
discussione l' assetto unitario del Paese che si tende anzi ad
arricchire con l' apporto piu' incisivo degli istituti autonomistici.
Una conquista dunque che fa leva anche sul potere statutario concesso
agli Enti locali, volendosi cosi' rinverdire le piu' antiche
tradizioni autonomistiche e spingere le collettivita' locali alla
ricerca delle loro identita', della loro cultura, delle loro
vocazioni, e favorire cosi' una piu' accentuata coesione del quadro
unitario nel contesto europeo.
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