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204662
IDG930404309
93.04.04309 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Corsale Massimo
Il giudizio di Salomone: modelli culturali e cultura professionale del giudice
Pol. dir., an. 23 (1992), fasc. 1, pag. 75-93
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D30126; D30127; F63
Il giudice, quando deve decidere sull' affidamento dei figli in occasione della separazione e del divorzio dei genitori, e' obbligato a fare riferimento all' "interesse morale e materiale" della prole ex art. 6 l. 74/1987. L' A. sostiene, richiamandosi anche al saggio di Jon Elster "Salomonic Judgments: Against the Best Interests of the Child", che il giudice, come professionista e tecnico del diritto, per decidere adeguatamente in materia, sembra avere meno strumenti del carismatico re Salomone. Esaminando le disposizioni normative che riguardano la decisione da prendere sull' affidamento della prole emerge che esse poggiano in maniera decisiva su valutazioni che non si fondano sul sapere giuridico. La questione dell' affidamento pone il giudice di fronte a problemi di grande complessita', spesso non gestibili col sapere specifico di cui e' portatore. Ne' la conoscenza delle scienze umane e di quelle sociali potrebbe aiutare il giudice a decidere circa l' interesse del minore. La via d' uscita piu' coerente, respinta quella del ricorso alla monetina, suggerita dall' Elster, appare quella, sostiene l' A., di radicalizzare la privatizzazione della decisione. Una prospettiva neoprivatistica responsabilizzerebbe i singoli e li stimolerebbe a difendere il proprio diritto in prima persona. Il giudice dovrebbe intervenire quando venissero meno premesse essenziali come la commissione di reati da parte di uno o di entrambi i genitori ai danni del minore, ovvero le parti non si accordassero rifiutando ambedue l' affidamento del minore. Se poi gli interessati non riuscissero a mettersi d' accordo in nessun modo, il giudice potrebbe dare corso alla procedura per l' affido preadottivo, considerando il comportamento dei genitori come obiettiva dimostrazione di insufficiente interesse al minore. Sulla base di una possibile reazione di uno o ambedue i genitori il giudice potrebbe individuare quello piu' interessato al minore e meno egoista. Ancora una volta Salomone gli sara' venuto in soccorso.
art. 6 l. 6 marzo 1987, n. 74 art. 155 c.c.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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