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204831
IDG930804478
93.08.04478 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Aimonetto Maria Gabriella
Sull' incompatibilita' a testimoniare del responsabile civile-parte
Osservazione a C. Cost. 22 dicembre 1992, n. 477
Giur. cost., an. 37 (1992), fasc. 6, pag. 4341-4347
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D6032; D60324
Si tratta di un commento favorevole alla sentenza costituzionale n. 477/1992, con la quale la Corte ha dichiarato non fondata, con riferimento all' art. 3 Cost., la questione di legittimita' costituzionale dell' art. 197 lett. c) c.p.p., nella parte in cui prevede l' incompatibilita' con l' ufficio di testimone solo per il soggetto che abbia formalmente assunto la qualita' di responsabile civile nel processo penale e non anche per quello che nel giudizio civile per le restituzioni ed il risarcimento del danno possa essere ritenuto tale. L' A. rileva che la decisione appare coerente con la ratio sottesa all' art. 197 lett. c) c.p.p. che intende salvaguardare determinati soggetti i quali, rendendo testimonianza, potrebbero se detegere; tra questi non rientra la persona che potrebbe assumere la veste di responsabile civile, ma che e' rimasta estranea al processo penale. Questa, infatti, se pure viene costretta a rendere una testimonianza a se' sfavorevole, non risulta pregiudicata: ne' nel processo penale, le cui statuizioni non la possono concernere non essendo parte del medesimo; ne' nel processo civile per il risarcimento del danno, posto che la sentenza di condanna irrevocabile che conclude il processo penale, a norma dell' art. 651 c.p.p., ha efficacia vincolante nei confronti del solo responsabile civile citato o intervenuto in tale processo. Seguono alcune considerazioni sull' utilizzo in dibattimento delle dichiarazioni, rilasciate in fase di indagini, dalla persona che successivamente assuma la qualifica di responsabile civile.
art. 75 comma 2 c.p.p. art. 197 lett. c c.p.p. art. 198 c.p.p. art. 651 c.p.p.
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