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| IDG930904530 | |
| 93.09.04530 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Tonini Paolo
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| Il coordinamento tra gli uffici del pubblico ministero
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| Relazione predisposta per l' incontro di studio sul tema: "La
criminalita' organizzata: nuove categorie criminose e nuovi moduli
processuali", Facolta' di Giurisprudenza dell' Universita' di
Firenze, 5 maggio 1992
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| Giust. pen., s. 7, an. 97 (1992), fasc. 7, pt. 3, pag. 406-412
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D60300; D51310; D02307
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| Con le leggi del 1990 e del 1991 e' stato inaugurato un nuovo metodo
di lotta alla criminalita' organizzata. Tracciata una sintesi delle
innovazioni attinenti al processo penale, l' A. esamina il modulo
processuale di tipo "organizzativo" denominato "coordinamento" fra
gli uffici del P.M., del quale delinea il quadro sistematico in cui
emerge l' importanza che assumono i presupposti del potere di
avocazione con particolare riguardo alla procura nazionale antimafia.
Il coordinamento degli uffici del P.M. e' l' ultima occasione per
contemperare due esigenze fondamentali: l' indipendenza del P.M. dal
potere politico; la possibilita' di coordinare l' attivita'
investigativa in modo che l' azione del P.M. sia "organizzata" come
la criminalita' su cui tale ufficio deve indagare. Se questo
coordinamento non dovesse funzionare, l' alternativa sarebbe un P.M.
ordinato gerarchicamente e comportante il controllo da parte del
potere politico.
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| d.l. 20 novembre 1991, n. 367
l. 20 gennaio 1992, n. 8
art. 371 c.p.p.
art. 371 bis c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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