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Documento


204938
IDG930904585
93.09.04585 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Medugno Massimo
La "vexata quaestio" delle materie prime secondarie
Nota a Pret. Ravenna sez. Lugo 7 luglio 1992, n. 135
Riv. pen., vol. amb000, an. 119 (1993), fasc. 2, pag. 213-214
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D18801; D539
La sentenza annotata esclude l' applicabilita' della normativa penale di cui al d.p.r. 915/1982 alle materie prime secondarie. Secondo il Pretore, infatti, esse sono sottratte alla disciplina dei rifiuti, non dovendosi ritenere inoperante la l. 475/1988, che prevede per le materie prime secondarie un diverso regime giuridico. In mancanza di provvedimenti attuativi (decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, decreti ministeriali e leggi regionali) questa legge e' operante, in quanto detti atti normativi non possono incidere sulla normativa penale, che puo' essere dettata unicamente da legge dello Stato. La sentenza si fonda su una interpretazione normativa che si contrappone alla decisione delle sezioni unite del 27 marzo 1992, secondo la quale non era possibile fondare sull' art. 2 l. 475/1988 un diverso regime, in assenza dei provvedimenti attuativi. L' A. evidenzia altri aspetti interessanti della sentenza pretorile; prospetta l' attuale quadro di riferimento normativo; riferisce sulla decisione OCSE 20 marzo 1992 sulla classificazione dei rifiuti, e sulla proposta di regolamento CEE che recepisce le "liste" dei rifiuti di cui alla decisione OCSE.
art. 25 d.p.r. 10 settembre 1982, n. 915 art. 2 l. 9 novembre 1988, n. 475 Cass. sez. un. pen. 27 marzo 1992
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