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205595
IDG930605242
93.06.05242 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Pizzoferrato Alberto
Sul rendimento del lavoratore a cottimo: si riapre la disputa?
Nota a Pret. Monza 1 dicembre 1992
Riv. it. dir. lav., an. 12 (1993), fasc. 3, pt. 2, pag. 460-462
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D74403
Richiamate le posizioni giurisprudenziali e dottrinarie sulla questione del rendimento del lavoro del cottimista, l' A. esamina la sentenza in epigrafe la quale ritiene fondate le censure del ricorrente in merito alla mancata corresponsione delle differenze retributive dovute a titolo di indennita' di cottimo ed alla mancata considerazione della loro incidenza sul calcolo del trattamento di fine rapporto, in base ad un duplice ordine di motivi. Da un lato, constatando che i rendimenti ottenuti dal lavoratore non erano inferiori, nel corso dell' intero periodo indicato, ai valori medi di rendimento del reparto. Dall' altro, notando, in via assorbente, che non sussistono ragioni "per le quali il cottimista deve osservare, nell' esercizio della prestazione lavorativa, una diligenza superiore e garantire un rendimento maggiore di quelli connessi al tipo di prestazione svolta e che gravano su ogni lavoratore". Tale interpretazione, assolutamente innovativa in un panorama giurisprudenziale ormai decisamente consolidato in senso contrario, afferma l' A., potrebbe aprire nuove unificanti prospettive di lettura del fenomeno del cottimo individuale, anche se, a suo giudizio, rischia di esaurirsi senza scalfire la posizione assunta dal Supremo Collegio.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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