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| IDG940200027 | |
| 94.02.00027 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Farolfi Bernardino
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| Consuetudini comunitarie nella montagna bolognese del settecento
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| Comunicazione presentata al seminario organizzato dalla Fondazione
Giorgio Cini e dall' Istituto di Storia della societa' e dello Stato
veneziano sul tema: "Le campagne italiane in eta' medievale e
moderna: poteri istituzionali, poteri di fatto", Venezia, 12-14
maggio 1986
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| Soc. e storia, an. 10 (1987), fasc. 36, pag. 285-299
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| S70231; S707; S7664; S7667
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| L' A. valuta il peso della consuetudine nelle comunita' montane di
antico regime. Bandi e statuti, testimonianze giudiziarie e relazioni
senatorie, suppliche e memoriali delle comunita': le fonti piu'
disparate, afferma l' A., convergono nel mostrare che tutti, nelle
comunita' della montagna bolognese, si appellavano alla consuetudine.
I massari e gli uomini dei consigli, per tutelare da intrusioni e
abusi i pascoli e i boschi comunali; i comunisti per conservare, su
quei pascoli e boschi, i loro diritti d' uso. Non ci si richiamava
dunque ad una consuetudine organica e univoca, ma a consuetudini
diverse e conflittuali. Solo quando l' intervento e il controllo del
governo e del patriziato cittadino sembravano accentuarsi e farsi
piu' pressanti, osserva l' A., solo allora in quelle remote comunita'
si ritrovava e si rivendicava una consuetudine comune: quella che
prescriveva a tutti, dagli uomini di governo ai comunisti piu'
poveri, di sottrarsi alle ingerenze esterne per vivere "all' uso
antico".
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| Ist. storia del diritto - Univ. MI PV
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