Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


207944
IDG940900275
94.09.00275 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Vanni Roberto
La revisione in pejus del giudicato penale: frana il tradizionale divieto?
Legisl. pen., an. 13 (1993), fasc. 3, pt. 4, pag. 581-605
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D6342
(Sommario: L' abituale divieto e la transitorieta' delle rare eccezioni. La prima decadenza dai benefici premiali e le preoccupazioni per la certezza del diritto e le garanzie processuali minimali. La successiva revisione "in pejus" a carico dei mafiosi pentiti. La natura giuridica dei rimedi per la risoluzione del giudicato premiale errato. Divieto del "bis in idem" e decadenza dei benefici. La nozione di fase dichiarazioni dei "pentiti" e "dissociati" della mafia. Reticenza e ritrattazione. Il cuore del problema di compatibilita' della revisione "in bonam partem" con quella "in pejus": la "novita'" della prova a carico. Lo "status libertatis" del destinatario della revisione "in pejus". La raccolta dei mezzi di prova a carico del pentito della mafia. Altre questioni processuali. La revisione "in pejus": ancora soltanto un rimedio "eccezionale" contro la sentenza ingiusta?)
art. 10 l. 29 maggio 1982, n. 304 art. 8 comma 3 d.l. 13 maggio 1991, n. 152 art. 8 comma 4 d.l. 13 maggio 1991, n. 152 l. 12 luglio 1991, n. 203 art. 630 c.p.p. art. 634 c.p.p. art. 636 c.p.p. art. 637 c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



Ritorna al menu della banca dati