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| IDG940700562 | |
| 94.07.00562 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Germano' Alberto
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| Ancora sul Commissario liquidatore degli usi civici
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| Nota a C. Cost. 19 ottobre 1992, n. 395
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| Dir. Giur. Agr., vol. amb000, an. 2 (1993), fasc. 1, pt. 2, pag. 19-2
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1543; D18250; D1316; D9162
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| Con la sentenza annotata la Corte Costituzionale ha dichiarato
inammissibile la questione di costituzionalita' sollevata dalla Corte
di Cassazione, relativamente al potere del Commissario liquidatore
degli usi civici di promuovere d' ufficio le controversie di sua
competenza, ex art. 29 l. 1766/1927, assumendo, cosi', anche quella
di parte, oltre alla veste di giudice. Tale anomalia non sarebbe piu'
giustificabile dopo il passaggio di tutte le funzioni amministrative,
in materia di usi civici, alle Regioni col d.p.r. 616/1977. L' A.,
richiamato il ragionamento dell' ordinanza di rinvio della Corte di
Cassazione e quello della sentenza della Corte Costituzionale,
affronta il problema della pretesa incostituzionalita' ed
irragionevolezza del principio del giudice-attore in materia di
diritti di uso civico o di terre civiche, tenendo conto della
pendenza davanti alla Corte Costituzionale di una nuova questione di
costituzionalita' in materia. L' A. sostiene che, anche non volendo
piu' accettare l' idea di un giudice-attore, occorre tener conto che
si tratta di diritti sostanziali disponibili e che l' "inerzia" e la
"discrezionalita'" degli organi politico-amministrativi fa correre il
rischio che nei fatti sia negata la tutela giudiziaria contro le
usurpazioni e gli "accordi" piu' o meno "dolosi".
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| art. 29 comma 1 l. 16 giugno 1927, n. 1766
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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