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| IDG940800598 | |
| 94.08.00598 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Traina Duccio M.
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| Il "5-bis" supera quasi indenne il primo esame di costituzionalita'.
Alcune riflessioni sui problemi applicativi e sulle questioni
ritenute inammissibili
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| Osservazione a C. Cost. 16 giugno 1993, n. 283
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| Giur. cost., vol. amb000, an. 38 (1993), fasc. 3, pag. 2008-2022
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1310; D13101
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| La sentenza in epigrafe affronta diverse questioni di legittimita'
costituzionale relative all' art. 5 bis d.l. 333/1992, convertito in
l. 359/1992 (misure urgenti per la finanza pubblica); in particolare,
l' articolo in questione ha introdotto nuove norme in materia di
espropriazione. La Corte Costituzionale ha in primo luogo deciso su
quattro questioni, affermando: a) l' adeguatezza del "quantum"
attribuito dalla norma a titolo di indennizzo per i proprietari di
aree aventi vocazione edificatoria; b) la non interferenza con la
competenza regionale in materia urbanistica; c) la non
irragionevolezza della retroattivita' della nuova disciplina; d) l'
incostituzionalita' della mancata previsione di un meccanismo di
accordo bonario sull' ammontare dell' indennita'. Dopo aver
analizzato i punti suindicati, l' A. valuta gli effetti della nuova
disciplina, quale emerge dalla pronuncia costituzionale. Esamina
quindi le altre questioni affrontate dalla Consulta, che sono state
dichiarate inammissibili per carenza di chiarezza del requisito o per
irrilevanza, e su cui e' ipotizzabile che si verificheranno presto
nuovi rinvii.
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| l. 22 ottobre 1971, n. 865
art. 5 bis d.l. 11 luglio 1992, n. 333
l. 8 agosto 1992, n. 359
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