| Il saggio analizza il meccanismo di determinazione del canone per gli
enti pubblici radiotelevisivi tedeschi. Esso muove dall' esame del
ruolo prioritario assegnato dal Tribunale costituzionale all'
emittenza pubblica, "mezzo e fattore" del processo di formazione
dell' opinione politica dei cittadini. La garanzia di esistenza e
sviluppo per la radiodiffusione rappresenta un corollario operativo
indispensabile per lo svolgimento della funzione essenziale: l'
informazione. Ma, tra le preoccupazioni del Tribunale, vi e' anche la
salvaguardia dell' autonomia e della liberta' di programmazione degli
enti dall' ingerenza dello Stato, chiamato soltanto a provvedere, con
il canone, al fabbisogno economico. Nella seconda parte si prende in
esame il meccanismo di "checks and balances" su cui poggiano l'
autonomia finanziaria ed organizzativa dell' emittenza. Per la
determinazione del reale fabbisogno economico degli enti, essenziale
e' il ruolo neutralizzante di una commissione tecnica imparziale
quale la KEF (Kommission zur Ermittlung des Finanzbedarfs der
Rundfunkanstalten - Commissione per l' accertamento del fabbisogno
degli enti radiotelevisivi). Nella prassi, il nodo critico e'
costituito dall' organismo di vigilanza interno: il Consiglio
televisivo, composto, secondo le indicazioni della giurisprudenza
costituzionale, dai rappresentanti dei piu' rilevanti gruppi sociali
e culturali. La mancata individuazione, in concreto, di tale
"rilevanza" ha permesso alle forze politiche e burocratiche di
mantenere la maggioranza in seno a tale organo, incrinando il
principio di autonomia dallo Stato-apparato, essenziale per l'
adempimento della funzione di formazione dell' opinione pubblica.
| |