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208345
IDG940900676
94.09.00676 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Scandellari Antonella
La "premialita'" nel diritto penale sostanziale e nel nuovo processo penale
Giust. pen., s. 7, an. 98 (1993), fasc. 4, pt. 3, pag. 216-224
D50126; D51310; F4252; D6
Viene ripercorsa la vicenda normativa del diritto premiale nell' ordinamento penale italiano, ricercandone il fondamento teorico-pratico e la relazione tra diritto sostanziale e diritto processuale, fino all' ingresso della premialita' nel nuovo codice di procedura penale mediante gli istituti del patteggiamento sul rito e del patteggiamento sulla pena, che l' A. analizza alla luce degli interventi della Corte Costituzionale. Con il d.l. 306/1992, il diritto premiale e' entrato anche nel campo della esecuzione penale. Al di la' di ogni polemica fra i poli opposti del garantismo e della repressione, la fattispecie premiale deve trovare una sua stabile collocazione, afferma l' A., nell' ordinamento penal-processuale, ed e' destinata a giocare un ruolo centrale proprio nei reati associativi o di trama, strutturandosi a seconda dell' entita' del ravvedimento e della collaborazione e in relazione alla specificita' delle varie organizzazioni criminose (criminalita' politica, mafia, camorra, criminalita' di massa). Una cosa appare certa, conclude l' A.: ravvedimento e norma premiale, emersi progressivamente, per forza di cose, dal limbo normativo in cui erano rimasti relegati, non possono piu' essere espulsi, "cessato il bisogno", dal nostro ordinamento.
d.l. 8 giugno 1992, n. 306 art. 62 n. 6 c.p. art. 289 bis c.p. art. 630 c.p. art. 438 c.p.p. art. 439 c.p.p. art. 440 c.p.p. art. 442 c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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