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| IDG941500869 | |
| 94.15.00869 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Celotto Alfonso
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| Le norme comunitarie possono incidere sul riparto delle competenze
tra Stato e Regioni?
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| Nota a C. Cost. 26 marzo 1993, n. 115
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| Giur. it., an. 145 (1993), fasc. 12, pt. 1A, pag. 2239-2244
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D9188; D03101
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| La sentenza in epigrafe dichiara infondata la questione di
legittimita' sollevata dalla Regione Veneto, riguardo ad alcune norme
della l. 59/1992, in materia di societa' cooperative in agricoltura,
per ritenuta violazione delle competenze regionali, e dichiara
inammissibile la questione sollevata, sempre dalla Regione Veneto,
sulla stessa legge, per presunto contrasto con la disciplina
comunitaria circa la qualificazione di imprenditore agricolo a titolo
principale, idoneo destinatario di aiuti comunitari. L' A. incentra
la nota su questo secondo aspetto della sentenza con riguardo all'
affermazione della Corte, secondo cui "la norma comunitaria...
comunque non e' idonea ad incidere sulla articolazione delle
competenze fra Stato e Regione". Secondo l' A. questo "obiter
dictum", in pratica, ribalta il precedente, per quanto criticato,
indirizzo del giudice costituzionale sul punto. Questo revirement
contenuto in "obiter dictum", del tutto superfluo rispetto alla
decisione in esame, lascia sorgere il dubbio che le affermazioni
della sentenza non siano altro che una "svista", oppure che si tratti
di uno di quei casi in cui la Corte comincia a "lanciare" con degli
"obiter dictum" i segnali di una rimeditazione del proprio
orientamento.
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| art. 117 Cost.
l. 31 gennaio 1992, n. 59
reg. CEE 2328/91
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