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| IDG941500910 | |
| 94.15.00910 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Santoriello Ciro
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| La promovibilita' d' ufficio dei giudizi davanti ai Commissari degli
usi civici ancora una volta all' esame della Corte Costituzionale
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| Nota a C. Cost. 1 aprile 1993, n. 133
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| Riv. giur. ambiente, vol. amb000, an. 8 (1993), fasc. 5, pag. 697-703
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1316; D9162; D1543
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| Con la sentenza in esame la Corte Costituzionale ha dichiarato
inammissibile la questione di legittimita' dell' art. 29 comma 1 l.
1766/1927 "nella parte in cui prevede che i giudizi davanti ai
Commissari degli usi civici possano essere promossi anche d'
ufficio". L' A. esamina le posizioni della giurisprudenza e della
dottrina circa la conformita' costituzionale della norma impugnata,
tenendo conto della mutata posizione del Commissario dopo il
trasferimento delle sue funzioni amministrative alle Regioni. Al
Commissario sarebbe, infatti, rimasta la sola funzione giudiziaria e
non anche il potere di iniziativa processuale. Secondo l' A., una
soluzione della questione, che la sentenza della Corte Costituzionale
non ha dato, va ricercata non comparando semplicemente il processo
sugli usi civici al processo ordinario, ma verificando se, nell'
ambito del processo di cui alla l. 1078/1930, per le controversie
indicate dall' art. 29 comma 1 l. 1766 cit., si legittima la deroga
al principio della terzieta' del giudice.
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| l. 10 luglio 1930, n. 1078
art. 29 comma 1 l. 16 giugno 1927, n. 1766
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