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208597
IDG940200928
94.02.00928 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cavazza Stefano
Tradizione regionale e riesumazioni demologiche durante il fascismo
Studi storici, an. 34 (1993), fasc. 2-3, pag. 625-655
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
S7353; F416
Viene affrontato il tema del ruolo svolto dal tradizionalismo e, in particolare, dall' interesse per il folklore e le tradizioni popolari sulla formazione del consenso durante il fascismo. Nell' ambito del rapporto tra correnti regionalistiche e municipalistiche e tradizioni popolari, l' A. sostiene che il regionalismo, di cui traccia i contenuti, ha avuto una grande influenza sulle riesumazioni demologiche. Il folklore, infatti era una componente di primo piano della regionalita'. Il fascismo opero' una riscoperta del folklore. Del rapporto tra fascismo e folklore l' A. individua varie fasi: da una fase iniziale di iniziative locali a volte sostenute dalle organizzazioni periferiche del fascismo, a successive fasi dove il folklore entra nei programmi dell' Opera nazionale dopolavoro in misura massiccia e organizzata. Si inventano o riesumano feste popolari della tradizione medievale e rinascimentale: nel 1930 ebbe luogo la prima manifestazione del calcio fiorentino; nel 1931 nacque la giostra del Saracino ad Arezzo; nel 1933, a Ferrara, riprese il palio di S. Giorgio; nel 1935 a Pisa riprese l' antico gioco del ponte; nel 1939 fu organizzato a Montepulciano un bruscello drammatico per riprendere una tradizione diffusa nelle campagne. Riesumazioni di questo tipo nonche' parodie paesane e rionali si diffusero un po' ovunque. Conclusivamente l' A. afferma che il fascismo diede un suo specifico contributo al folklorismo, la cui rivitalizzazione ebbe inizio, pero', prima del fascismo, nell' ambito della riscoperta delle tradizioni popolari del Novecento come reazione ai processi di modernizzazione. Per quanto riguarda il ruolo avuto dal folklore all' interno della strategia di organizzazione del consenso, l' A. afferma che negli anni Venti alcuni settori del regime videro nelle tradizioni popolari la possibilita' di costruire una cultura nazionale fondata sulla tradizione paesana. Negli anni Trenta, divenendo tali settori minoritari di fronte al crescente ruolo del mito imperiale romano, tradizioni popolari e feste finirono per svolgere un ruolo subordinato.
Ist. storia del diritto - Univ. MI PV



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