| Il contributo, dopo aver preso in considerazione alcuni modelli
sociologici utilizzabili ed utilizzati nell' osservazione critica e
nell' interpretazione dell' attuazione delle tecniche di procreazione
assistita, giunge a definire, sulla base dell' approccio personalista
e relazionale, l' atto di generare un figlio come atto etico, in
quanto inscritto nella relazione di coppia. Di conseguenza, nella
valutazione morale ed etica del ricorso alle procedure di
riproduzione assistita, non sembra piu' possibile eludere
fondamentali interrogativi circa gli effetti dell' utilizzo di tali
pratiche sui diritti di tutti i soggetti coinvolti (ed, in primo
luogo, del bambino) e sulle relazioni tra gli stessi. A questo
proposito, il contributo, attraverso l' analisi di recenti indagini
empiriche, prende in esame l' impatto delle tecniche di procreazione
assistita sulla relazione di coppia, sulla configurazione della
famiglia e sul significato della genitorialita' elaborato dalle
coppie sterili che a tali tecniche si rivolgono, giungendo ad
affermare sostanzialmente la non neutralita' delle procedure di
riproduzione assistita. L' ultima parte del contributo e' dedicata
all' approfondimento di alcuni nodi problematici specificamente
connessi all' uso di pratiche eterologhe.
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