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| IDG940601027 | |
| 94.06.01027 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Murra Rodolfo
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| Procedimento di omologazione del lodo arbitrale ed incompetenza del
giudice adito
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| Nota a Trib. Monza 20 maggio 1993
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| Giust. civ., an. 43 (1993), fasc. 11, pt. 1, pag. 2845-2849
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D44644
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| La pronuncia in rassegna, osserva l' A., e' una delle poche ad
occuparsi degli effetti del deposito del lodo rituale presso il
giudice territorialmente incompetente. Secondo l' A., ove si
accogliesse la soluzione prospettata dal Tribunale lombardo, per cui
il difetto di competenza del Pretore che abbia dichiarato esecutivo
il lodo arbitrale a norma dell' art. 825 c.p.c. priva il titolo di
efficacia esecutiva, si dovrebbe affermare che se il deposito e'
eseguito presso un pretore incompetente in prossimita' della scadenza
del termine di cui all' art. 825 comma 2 c.p.c., il lodo non sara'
mai piu' suscettibile di ottenere l' exequatur. L' A. richiama le
posizioni della dottrina sull' argomento e, per un corretto approccio
al problema, illustra le caratteristiche proprie del procedimento di
exequatur e le implicazioni di ordine sistematico che emergono con
riferimento al raccordo fra l' art. 825 c.p.c. e l' art. 28 c.p.c.
Ritiene opportuno, de iure condendo, un intervento legislativo che
stabilisca se la competenza territoriale del Pretore del luogo dove
il lodo fu deliberato sia derogabile o meno.
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| art. 28 c.p.c.
art. 825 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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