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| IDG940601033 | |
| 94.06.01033 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Costanza Maria
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| Sui danni conseguenti alla risoluzione del contratto preliminare
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| Nota a Cass. sez. II civ. 21 maggio 1993, n. 5778
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| Giust. civ., an. 43 (1993), fasc. 12, pt. 1, pag. 2965-2968
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D306033; D306130
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| La sentenza della Cassazione in commento ha stabilito, in punto di
diritto, che anche nella determinazione del danno conseguente a
risoluzione per inadempimento del contratto preliminare occorre
liquidare una somma determinata in ragione del criterio della
prevedibilita'. L' A. richiama le regole stabilite dalla legge ai
fini della quantificazione del danno conseguente al mancato
adempimento di un' obbligazione e individua i problemi di
applicazione concreta che queste regole creano, indicando le diverse
soluzioni giurisprudenziali. Con riguardo al principio affermato
dalla sentenza in rassegna, l' A. ritiene che la prevedibilita' alla
quale fa riferimento l' art. 1225 c.c., altro non sia che il valore
attribuito dai contraenti alla prestazione rimasta inadempiuta:
questo valore deve essere percio' il parametro sul quale determinare
i costi dell' inadempimento.
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| art. 1223 c.c.
art. 1225 c.c.
art. 1226 c.c.
art. 1453 c.c.
art. 1458 c.c.
art. 1470 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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