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208929
IDG940901260
94.09.01260 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ciampi Francesco
In tema di inosservanza dell' ordine di reintegrazione del lavoratore
Osservazione a Cass. sez. VI pen. 3 aprile 1992
Cass. pen., an. 33 (1993), fasc. 12, pag. 2838-2839
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51212; D763
La Cassazione, con la sentenza di cui alla massima in commento, torna ad occuparsi dopo molti anni della problematica relativa all' applicabilita' della fattispecie criminosa di cui all' art. 388 c.p. all' ipotesi di inadempimento del datore di lavoro all' ordine di reintegrazione del lavoratore. La decisione si segnala, osserva l' A., per una certa inversione di tendenza: in passato infatti la Cassazione, con giurisprudenza pressoche' costante, sembrava orientata ad escludere tale reato, ritenendo trattarsi solo di adempimento di obblighi civili derivanti da una sentenza di condanna. Secondo l' A. per la sussistenza del reato in questione sono necessari comportamenti dolosi o fraudolenti, non ravvisabili in atti di per se' legittimi o in qualsiasi comportamento che non esige ne' scaltrezza ne' condotta subdola per evitare l' esecuzione del provvedimento di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, e non la mera disobbedienza all' obbligazione civile accertata e sanzionata in sentenza.
art. 18 l. 20 maggio 1970, n. 300 art. 388 c.p.
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