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| IDG941501430 | |
| 94.15.01430 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Gironi E.
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| Osservazione a Trib. Catania 7 settembre 1993
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| Foro it., an. 119 (1994), fasc. 1, pt. 2, pag. 47-49
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5206; D542; D614
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| Il Tribunale ha escluso il reato di detenzione illegale di armi e
munizioni nel caso di "semplice consapevolezza della presenza delle
cose in un luogo di cui si abbia la disponibilita' in comune con
altri soggetti, non accompagnata dall' esistenza di un potere di
fatto sulle medesime, tale da imporre a ciascuno la prescritta
denuncia. La pronuncia segue la giurisprudenza univocamente orientata
nel medesimo senso. Tuttavia, osserva l' A., l' omettere di
denunciare la circostanza all' autorita' di polizia e' prevista come
ipotesi contravvenzionale. La sentenza afferma altresi' che "non e'
operabile la sintesi di indizi privi dei caratteri della certezza e
dell' univocita', come tali non utilizzabili ai fini probatori".
Esame anche di questo aspetto della sentenza attraverso un' ampia
rassegna giurisprudenziale sulla ricorrente e incontroversa
affermazione che la circostanza indiziante deve essere, ancor prima
che grave e precisa, certa nella sua storicita', ovvero indubbiamente
sussistente.
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| art. 2 l. 2 ottobre 1967, n. 895
art. 7 l. 2 ottobre 1967, n. 895
art. 10 l. 14 ottobre 1974, n. 497
art. 14 l. 14 ottobre 1974, n. 497
art. 192 c.p.p.
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