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| IDG941501469 | |
| 94.15.01469 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Lo Vetro Carlo
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| Su alcuni canoni dogmatici costanti nella valutazione e nella
liquidazione del c.d. danno biologico
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| Nota a Cass. sez. III civ. 18 febbraio 1993, n. 2008
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| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 1, pt. 1A, pag. 48-62
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D0411; D30703; D40720
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| La prima massima della sentenza afferma che "la qualifica di
pensionato del danneggiato nell' integrita' fisica non esclude la
ricorrenza di un risarcibile danno patrimoniale da perdita di
capacita' lavorativa". La seconda massima afferma che "nella
liquidazione del danno biologico il giudice di merito, pur
avvalendosi di criteri equitativi, ha l' obbligo di motivare
descrivendo la lesione dell' organismo accertata, la sua concreta
specificazione nel quadro della estrinsecazione delle funzioni vitali
del soggetto danneggiato, e dando conto dei parametri muovendo dai
quali procede alla personalizzazione del risarcimento". Viene
proposto un approfondimento del concetto di danno biologico e vengono
analizzati i criteri di estimazione equitativa per la liquidazione di
esso.
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| art. 2056 c.c.
art. 2058 c.c.
art. 132 n. 4 c.p.c.
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