| 209159 | |
| IDG941501490 | |
| 94.15.01490 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Marini Luigi Michelangelo
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| Obbligo di veridicita' del consulente tecnico?
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| Nota a ord. Trib. Torino sez. I pen. 20 marzo 1991
ord. Trib. Torino sez. II pen. 20 marzo 1991
ord. Trib. Torino sez. III pen. 8 giugno 1990
App. Torino sez. III pen. 14 febbraio 1992
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| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 1, pt. 2, pag. 77-80
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D61422
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| I provvedimenti n epigrafe risolvono in maniera divergente la
questione se il consulente tecnico debba impegnarsi, come il
testimone, a dire il vero e soprattutto abbia il dovere di dire la
verita' e non tacere alcunche' di quanto e' a sua conoscenza, anche
se cio' possa pregiudicare gli assunti processuali della parte che lo
ha nominato, gli ha eventualmente commesso gli accertamenti e ne ha
chiesto l' esame a norma degli artt. 468 e 493 c.p.p. L' A. distingue
la posizione del consulente tecnico delle parti private da quella del
consulente tecnico del P.M., per il quale sussiste l' obbligo di
riferire fedelmente il risultato dei propri accertamenti. De iure
condendo, l' A. esamina come tale obbligo potrebbe essere sanzionato.
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| art. 497 c.p.p.
art. 501 comma 1 c.p.p.
art. 372 c.p.
art. 373 c.p.
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