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| IDG940701873 | |
| 94.07.01873 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Abrami Alberto
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| Taglio colturale e carenza legislativa al riguardo
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| Nota a Pret. Terni sez. Amelia 19 ottobre 1992
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| Dir. Giur. Agr., vol. amb000, an. 2 (1993), fasc. 4, pt. 2, pag.
244-246
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18250; D91101
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| Il r.d. 3267/1923 e la l. 431/1985 prospettano un approccio diverso
al problema forestale. Il primo considera il bosco in funzione di
difesa del suolo; la seconda lo considera come bene paesaggistico
ambientale, distinguendo, ai fini della sua utilizzazione, fra quelle
per le quali non e' necessaria l' autorizzazione e quelle per le
quali, invece, e' richiesta. Il legislatore fa riferimento al "taglio
colturale", che puo' essere realizzato senza dover ricorrere all'
autorita' competente in materia di "bellezze naturali", secondo le
previsioni della l. 1497/1939. La questione sorge su cosa debba
intendersi per "taglio colturale" in quanto la l. 431/1985 non lo
chiarisce. L' A. approfondisce la questione relativa al concetto di
"taglio colturale", affermando, pero', che le Regioni non possono
rinviare ulteriormente la definizione. Altro problema affrontato e'
quello dell' ampliamento dell' apertura, senza autorizzazione, di
nuove strade forestali per il trasporto del legname abbattuto. L' A.
condivide la soluzione del Pretore secondo cui in questa ipotesi
siamo in presenza di violazione delle leggi urbanistiche e
vincolistiche.
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| r.d. 30 dicembre 1923, n. 3267
l. 29 giugno 1939, n. 1497
l. 8 agosto 1985, n. 431
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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