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| IDG940701878 | |
| 94.07.01878 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Germano' Alberto
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| La tutela della natura civica delle terre e degli usi quale interesse
pubblico generale: il "dictum" della Corte Costituzionale
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| Nota a C. Cost. 1 aprile 1993, n. 133
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| Dir. Giur. Agr., vol. amb000, an. 2 (1993), fasc. 5, pt. 2, pag.
280-281
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1316; D9162; D1543
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| La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di
legittimita' dell' art. 29 l. 1766/1927. L' A. esamina questa
pronuncia alla luce delle precedenti sentenze per evidenziare che la
Corte ha escluso l' irragionevolezza di un organo imparziale di
giustizia deputato a tutelare, in virtu' dell' esercizio obbligatorio
dell' azione civile, l' indisponibilita', l' inusucapibilita', l'
indivisibilita' e la perenne destinazione allo sfruttamento
agro-silvo-pastorale delle terre civiche e di quelle (private)
gravate da usi civici. Viene cosi' affermata la necessita' che la
difesa degli usi civici non debba essere rimessa esclusivamente alle
Regioni od ai titolari di tali diritti. L' A. valuta positivamente la
portata dell' affermazione della Corte che non ha escluso un potere
di impulso ufficioso in materia di usi civici (che solo il
legislatore puo' disciplinare), dato l' interesse pubblico generale
alla conservazione degli stessi a salvaguardia dell' ambiente e del
paesaggio. L' A. ritiene non inopportuno (cioe' non irragionevole) il
mantenimento dell' art. 29 comma 2 l. 1766/1927 nella sua attuale
formulazione ed interpretazione.
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| art. 29 l. 16 giugno 1927, n. 1766
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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