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Stampa giuridica

Documento


20981
IDG811300571
81.13.00571 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
de rosa gianni
la legge va difesa con due "no" alle richieste di abrogazione. i referendum sull' aborto sono da bocciare perche' riaprono la via alla clandestinita'
Unita', an. 58 (1981), fasc. 33 (8 febbraio), pag. 2
d51800
(Sommario: l' ipotesi radicale e quella del "movimento per la vita" convergono nel cancellare le norme piu' significative. che cosa succederebbe con un "vuoto" legislativo. la risposta delle donne)
l' a. spiega i motivi che hanno indotto il pci a battersi per la difesa della legge sull' aborto e illustra le conseguenze di un' eventuale vittoria del referendum radicale o di quello promosso dal movimento per la vita. nel primo caso prevarrebbe una visione "privatistica" della maternita', gli ospedali non sarebbero piu' tenuti a praticare l' aborto e le donne dovrebbero rivolgersi al mercato libero, sarebbero cancellate le norme per le minori che tornerebbero di fatto sotto la piena e unica potesta' dei genitori. se invece prevalesse il referendum promosso dal movimento per la vita, l' aborto sarebbe lecito solo in presenza di seri rischi per la salute fisica della madre e in ogni caso la scelta ricadrebbe sul medico e non sulla donna. si da' poi una terza possibilita', quella in cui prevalessero entrambi i referendum: in questo caso si creerebbe un vuoto legislativo che il parlamento dovrebbe colmare trovandosi nell' assurda situazione di dover interpretare la volonta' libertaria e quella repressiva allo stesso tempo.
l. 22 maggio 1978, n. 194
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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