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20986
IDG811300576
81.13.00576 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
ramat marco
i nostalgici dell' ottusa "giustizia" di guerra
Unita', an. 58 (1981), fasc. 38 (14 febbraio), pag. 1
d5031; d5101; d542
l' a. elenca 4 diverse motivazioni a sfavore della reintroduzione della pena capitale in italia. in primo luogo osserva che non c' e' paese dove esista ancora la pena di morte nel quale si possa dire che le condanne capitali abbiano fatto diminuire gli omicidi e la grossa delinquenza; anzi, la pena di morte aumenta gli omicidi e la delinquenza privati. in secondo luogo l' a. considera la possibilita' dell' errore giudiziario, a suo giudizio sempre presente, che con la pena di morte diventa irreparabile. in terzo luogo condivide l' opinione di elio vittorini secondo il quale fino a che ci sara' nel mondo un paese che mantenga la pena di morte al vertice del suo diritto, vi saranno ovunque, in ogni parte del mondo, degli uomini che lo riterranno il piu' giusto, il piu' saggio dei paesi, e si identificheranno con esso. l' a. prende infine in considerazione il dettato costituzionale che ammette la pena di morte secondo le leggi militari di guerra ed osserva che la giustizia militare e' moltissimo guerra, pochissimo giustizia; tale giustizia di guerra non puo' certo essere il modello ideale per chi vuole sconfiggere il terrorismo sovrastandolo soprattutto moralmente.
art. 27 cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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