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| IDG940902576 | |
| 94.09.02576 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Margaritelli Monica
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| Perizia sullo stato di mente dell' imputato e proroga della custodia
cautelare
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| Nota a Cass. sez. I pen. 3 aprile 1992
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 36 (1993), fasc. 4, pag. 1431-1435
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6113; D61423; D60313
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| Secondo la massima della sentenza in epigrafe "la proroga dei termini
di custodia cautelare connessa alle perizie sullo stato di mente
dell' imputato e', a differenza dell' ipotesi disciplinata dall' art.
305 comma 2 c.p.p., obbligatoria ed automatica". L' A. approfondito
il tema alla luce della disciplina contenuta nel codice di procedura
penale, giunge alla opposta conclusione secondo cui, disposta la
perizia sullo stato di mente dell' imputato, il giudice e' tenuto a
verificare se la situazione sia tale da giustificare la protrazione
della custodia oltre i termini previsti per la singola fase, restando
opportunamente escluso ogni automatismo della proroga della custodia
cautelare. Il giudice dovra' cioe' verificare la sussistenza di quel
complesso di condizioni espressamente previste dall' art. 305 comma 2
c.p.p. Alla luce delle considerazioni svolte, e posto che la proroga
realizza un atto complesso dove una nuova custodia puo' essere
disposta nei confronti di chi e' gia' in vinculis, la relativa
disciplina, afferma l' A., non puo' che essere quella, riguardante le
misure cautelari personali, di cui agli artt. 273 e 274 c.p.p.
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| art. 273 c.p.p.
art. 274 c.p.p.
art. 275 c.p.p.
art. 292 comma 2 lett. c c.p.p.
art. 305 comma 1 c.p.p.
art. 305 comma 2 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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