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| IDG811300637 | |
| 81.13.00637 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| papadia vincenzo
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| regolamentare il diritto di sciopero?
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| Avanti, an. 85 (1981), fasc. 72 (26 marzo), pag. 14
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| d04201; d7131
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| l' a. sostiene che l' inerzia parlamentare ha conservato tutte le
norme penali repressive del diritto di sciopero come gli artt. 330,
503, 504 e 505 del codice penale. solo l' art. 502 del codice penale,
che prevede lo sciopero per fini contrattuali, e' stato interamente
abrogato per pronuncia della corte costituzionale. se non ci fosse
stata una interpretazione evolutiva dell' art. 51 del codice penale,
lo sciopero avrebbe potuto comportare anche la reclusione. l' a.
deduce da cio' che il sistema e' imperfetto e che occorre una
regolamentazione in materia. secondo l' a., non e' sufficiente l'
autoregolamentazione, ma accorre una legislazione di sostegno ai
principi di autoregolamentazione afferti dal sindacato. l' a.
chiarisce la proposta con questi contenuti: il sindacato dovrebbe
negoziare col governo un disegno di legge quadro sul diritto di
sciopero; il governo dovrebbe essere delegato con tale legge ad
emanare con decreto le norme di autoregolamentazione definite dal
sindacato; dovrebbero essere previste sanzioni per gli inosservanti,
come la precettazione o penalita' di ordine amministrativo e civile.
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| art. 51 cost.
art. 330 c.p.
art. 503 c.p.
art. 504 c.p.
art. 505 c.p.
art. 502 c.p.
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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